domenica 19 marzo 2017

Attenzione - La sindrome da shock tossico per assorbente interno. Amputata la gamba ad una modella




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Attenzione - La sindrome da shock tossico per assorbente interno. Amputata la gamba ad una modella

Sindrome da shock tossico, per assorbente interno Amputata la gamba ad una modella

Il responsabile è lo Stafilococco Auro, un batterio presente naturalmente sulla palle, ma che in determinate condizioni può diventare assai pericoloso.


Sindrome da shock tossico, per assorbente interno Amputata la gamba ad una modella che ha deciso di raccontare la sua storia per mettere in guardia le altre donne sui rischi impliciti legati all’uso del tampone. Questo assorbente viene utilizzato regolarmente da milioni di donne in tutto il mondo che spesso lo preferiscono a quello tradizionale per la sua comodità, per la libertà che in qualche modo assicura. Tuttavia, come del resto evidenziato anche nelle avvertenze allegate al prodotto, che come spesso accade sono scritte in caratteri molto piccoli tali da non destare l’attenzione di chi li usa, questi vanno utilizzati con attenzione e, nello specifico, per non più di 8 ore consecutive, avendo oltre tutto cura di alternarlo almeno una volta al giorno con quelli tradizionali. Un utilizzo poco accorto del tampone può provocare uno shock tossico con conseguenze che possono essere anche gravissime. Il responsabile è lo Stafilococco Auro, un batterio presente naturalmente sulla pelle, nella faringe, sotto le ascelle, nell’organo genitale femminile, batterio che si stima essere ospitato da un terzo della popolazione mondiale, senza peraltro che questo rappresenti un problema.
Le cose cambiano radicalmente, e in peggio, se si viene a determinare un ambiente favorevole alla proliferazione del batterio in questione, ambiente in questo caso rappresentato dal tampone che contiene tanto fluido per lungo tempo, in questo caso alla proliferazione del batterio segue il rilascio di una considerevole quantità di tossine che possono essere assai pericolose per l’organismo, tanto da mettere addirittura a rischio la vita di chi lo utilizza, se l’infezione non è affrontata in tempo. Ne consegue che bisognerebbe utilizzare i tamponi con maggior attenzione e, al tempo stesso, che le aziende produttrici curassero più attentamente una corretta informazione, rendendo noti chiaramente i pericoli cui si può incorrere.
È quanto è accaduto alla modella statunitense Lauren Wasser, che per colpa di un utilizzo forse eccessivo del tampone e anche ovviamente ad un po’ di sfortuna, ha perso una gamba. La giovane ragazza ha voluto condividere la sua esperienza proprio per mettere in guardia le sue coetanee, ma anche tutte le altre donne, dai rischi legati ad un poco accorto utilizzo del tampone, ma anche al fatto di dover prestare maggiore attenzione a certi sintomi, in particolar modo se si presentano a seguito dell’utilizzo dell’assorbente in questione. La sua storia inizia il 3 ottobre del 2012 quando comincia ad avvertire una seri di malesseri da lei attribuiti ad una possibile influenza.
Questi sintomi fanno la loro comparsa a seguito dell’utilizzo del tampone, tampone che utilizzava regolarmente da 11 anni per la sua comodità, avendo altresì cura di cambiarlo con una certa frequenza. Cominciò ad avvertire un certo malessere una sera durante una festa di compleanno, malessere che man mano tendeva ad essere sempre più severo. Attribuì ad una possibile influenza tali sintomi e, convinta anche che una buona notte di riposo l’avrebbe aiutata a sentirsi meglio, si coricò regolarmente, decidendo di non recarsi in ospedale per accertarsi dell’origine dei suoi malesseri.
Il mattino seguente la madre, non avendo sue notizie, mandò a casa della figlia un amico accompagnato da un agente di polizia che trovarono la povera Laurenriversa al suolo priva di conoscenza. L’intervento fu quanto mai opportuno, come ebbero poi a dire i medici che la presero in cura, perché un ritardo anche di soli una decina di minuti le sarebbero stati fatali. L’infezione si era diffusa e molti organi erano stati compromessi, tanto da rischiare un arresto cardiaco. Il pronto intervento dei medici riuscì ad evitare il peggio, ma purtroppo l’infezione aveva provocato una cancrena, per cui le si dovette amputare una gamba. Dopo un periodo di inevitabile depressione, Lauren ha ripreso a lavorare e ha deciso di condividere la sua esperienza.

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