giovedì 4 maggio 2017

LE AGGHIACCIANTI DICHIARAZIONI DEL PROF. BERRINO – “Quello che diamo da mangiare ai nostri malati è il peggio del peggio, ma noi vogliamo bene ai nostri malati, VOGLIAMO CHE TORNINO. Se noi ci ammaliamo aumenta il PIL, c’è crescita. La Sanità è la più grande industria economica. Non c’è interesse economico per la prevenzione” !!



.

.
SEGUITECI SULLA PAGINA FACEBOOK Curiosity
.
.

LE AGGHIACCIANTI DICHIARAZIONI DEL PROF. BERRINO – “Quello che diamo da mangiare ai nostri malati è il peggio del peggio, ma noi vogliamo bene ai nostri malati, VOGLIAMO CHE TORNINO. Se noi ci ammaliamo aumenta il PIL, c’è crescita. La Sanità è la più grande industria economica. Non c’è interesse economico per la prevenzione” !!


Il Prof. Berrino ci spiega come la sanità sia la più grande industria nazionale. Non c’è un reale interesse verso la prevenzione. Più ti ammali più cresce il PIL.


“Mediamente quello che diamo da mangiare ai nostri malati negli ospedali è il peggio del peggio. Io ritengo che non gli faccia bene ma sa…io dico sempre che noi vogliamo bene ai nostri malati, vogliamo che tornino da noi…
Mettiamola così: se noi ci ammaliamo aumenta il PIL, c’è crescita, diminuisce lo SPREAD.La sanità è la più grande industria nazionale ricordava il professor Monti.
Non c’è direttamente…non c’è un interesse economico nei confronti della prevenzione…che parola si potrebbe usare per definirla? Una gran commistione di ignoranza…di stupidità…e di interessi”
Ecco la dichiarazione del Prof. Berrino fatta alle Iene nella puntata su alimentazione e tumori. Nel suo libro Il Cibo dell’Uomo, partendo da considerazioni storiche, su come il cibo fosse considerato terapeutico dai nostri progenitori, giunge ai risultati odierni delle ricerche scientifiche in questo campo. Di seguito un estratto che mostra come l’alimentazione moderna non sia per nulla salutare e come andrebbe corretta. 
Nel ricco occidente è cambiato lo stile alimentare
Nei paesi occidentali ricchi, soprattutto nel corso dell’ultimo secolo, lo stile alimentare si è progressivamente discostato da questo schema tradizionale dell’alimentazione dell’uomo per privilegiare cibi che un tempo erano mangiati solo eccezionalmente, come molti cibi animali (carni e latticini), o che non erano neanche conosciuti, come lo zucchero, le farine molto raffinate (come si riesce a ottenerle solo con le macchine moderne), gli oli raffinati(estratti chimicamente dai semi o dai frutti oleosi), o che addirittura non esistono in natura (come certi grassi che entrano nella composizione delle margarine, o come certi sostituti sintetici dei grassi che non essendo assimilabili dall’intestino consentirebbero, secondo la pubblicità, di continuare a mangiare schifezze senza paura di ingrassare). Questo modo di mangiare sempre più “ricco” di calorie, di zuccheri, di grassi e di proteine animali, ma
in realtà “povero” di alimenti naturalmente completi, ha contribuito grandemente allo sviluppo delle malattie tipiche dei paesi ricchi: l’obesità, la stitichezza, il diabete, l’ipertensione, l’osteoporosi, l’ipertrofia prostatica, l’aterosclerosi, l’infarto del miocardio, le demenze senili, e molti tumori, fra cuii tumori dell’intestino, della mammella, della prostata.
Il cibo di origine animale
L’uomo, in realtà, ha sempre mangiato anche cibo animale, ma se si eccettuano alcuni popoli nomadi, o quelli che vivono in condizioni ambientali estreme per freddo o per altitudine, sono ben pochi gli esempi di alimentazione tradizionale con un’alta quota di cibo animale. Anche il latte, che oggi in Occidente è alimento quotidiano, dai più era consumato solo occasionalmente, perché non poteva essere conservato ed era facile veicolo di infezioni. È stato solo alcuni decenni dopo la scoperta della pastorizzazione, in pratica dopo la
prima guerra mondiale, che ha cominciato ad essere distribuito nelle città. Ma molti popoli ancor oggi non bevono più latte dopo lo svezzamento. La cultura medica, giustamente preoccupata del grave stato di denutrizione che imperversava nelle nostre campagne e nei quartieri popolari delle città nei primi decenni del secolo, ha avuto un ruolo importante nella promozione del cibo animale, e la disponibilità di latte e di carne, insieme al miglioramento delle condizioni igieniche delle abitazioni, ha probabilmente contribuito a migliorare lo stato nutrizionale e a difenderci dalle malattie infettive. Ma poi siamo andati troppo avanti su questa strada e il consumo di cibi animali e di cibi raffinati è entrato in una spirale di interessi produttivi e commerciali che ha completamente sovvertito le tradizioni alimentari dell’uomo.Non vogliamo certo sostenere che si stava meglio quando si stava peggio, quando c’era la fame e la povertà, ma piuttosto che la nostra ricchezza ci consentirebbe una varietà di dieta sufficiente a soddisfare appieno sia le nostre esigenze fisiologiche e nutrizionali sia il piacere della buona tavola senza sovraccaricarci di prodotti animali e di cibi impoveriti dai trattamenti industriali, che solo il plagio della pubblicità televisiva riesce a farci sembrare buoni.
Franco Berrino è medico, patologo, ed epidemiologo. Per molti anni ha lavorato all’Istituto Nazionale Tumori di Milano, dove ha coordinato il progetto DIANA, sulla relazione tra alimentazione e tumori (in particolare al seno).
I suoi studi hanno analizzato lo sviluppo dei tumori in Italia e in Europa, e in particolare il rapporto fra stile alimentare, livelli ormonali e successiva incidenza del cancro. Oggi promuove la corretta alimentazione come prezioso strumento per prevenire l’incidenza del cancro e delle sue recidive.
E soprattutto, da sempre, ha a cuore la salute delle donne e degli uomini.

La ricetta con aglio e limone ...il fantastico rimedio per 1000 fastidi che proprio non ti aspetti!



.

.
SEGUITECI SULLA PAGINA FACEBOOK Curiosity
.
.

La ricetta con aglio e limone ...il fantastico rimedio per 1000 fastidi che proprio non ti aspetti!


Ingredienti
5 limoni interi bio
20 spicchi d’aglio
1 litro d’acqua
Preparazione
Lavare i limoni in acqua calda e tagliarli a pezzettini senza togliere la buccia. Acquistateli biologici: La buccia degli agrumi ha ancora più benefici della polpa, ma se il frutto non è di coltivazione biologica potrebbe contenere tracce di pesticidi che comprometterebbero i risultati di questa cura.
Sbucciare l’aglio e tagliarlo a metà; mettere il tutto nel mixer e tritare fino ad ottenere una purea.
Scaldare 1 litro d’acqua, quindi versare la purea e fare bollire per pochi secondi mescolando bene. Lasciate riposare 3 giorni in frigorifero. Trascorso il periodo di riposo, filtrate il contenuto dei tre flaconi con un colino o garza e poi rimettete il composto in frigorifero.
Benefici
Dopo 3 settimane, i sostenitori affermano di aver visto una rigenerazione dei loro corpi, ringiovanimento e benessere. I primi giorni assumete un cucchiaio di questo preparato mezz’ora prima dei tre pasti principali della giornata. Se il vostro corpo reagisce bene, senza effetti collaterali, aumentate la dose a due cucchiai di mezz’ora prima dei tre pasti principali della giornata. Progressivamente, aumentate la dose fino ad arrivare a un massimo di 50 ml di preparato tre volte al giorno, ovvero 150 ml in totale ogni giorno. Il trattamento dura 40 giorni e potete realizzarlo una volta all’anno. Quest’abitudine dovrebbe essere ripetuta ogni anno. Noterete che l’odore dell’aglio non si sentirà grazie alla presenza del limone.
Gli effetti del mix “aglio e limone” ha dei risultati incredibili sul vostro organismo:
  • rimuove calcio e grassi dal corpo e dai vasi sanguigni;
  • rinforza il cuore;
  • regola la pressione.
  • rimuove il colesterolo
  • rafforza fegato e reni e la loro funzione depurativa
  • migliora il sonno
Calcificazione e sintomi secondari (come disturbi della vista o problemi dell’udito) diminuiscono gradualmente.
La combinazione di aglio e limone si usa anche a scopo preventivo per il buon funzionamento della tiroide.
È essenziale ricordare che nei primi giorni di qualsiasi cura depurativa i sintomi sembrano peggiorare (mucosità, mal di testa, etc.). Questo è normale, in quanto l’organismo sta iniziando a lavorare per eliminare le tossine.

mercoledì 3 maggio 2017

La triste storia della Mitragyna Speciosa, la pianta vietata perchè nuoce gravemente alle lobby!!



.

.
SEGUITECI SULLA PAGINA FACEBOOK Curiosity
.
.


La triste storia della Mitragyna Speciosa, la pianta vietata perchè nuoce gravemente alle lobby!!


La pianta sacra e curativa dell’Asia 
diventa illegale anche in Italia

Qualcuno ieri ha pubblicato sulla home di Facebook un’articolo in inglese, incuriosito apro:
L’articolo parla di Kratom, nome scientifico “Mitragyna speciosa“, un albero asiatico che può raggiungere anche i 30 metri di altezza, noto per le sue proprietà medicinali.
 
Traduco parte dell’articolo:

“La Drug Enforcement Agency degli Stati Uniti con 
un avviso di intenti (PDF)  vuole posizionare la pianta asiatica chiamatakratom nella Tabella I delle sostanze illegali. 
 
Il Kratom fino ad ora, veniva venduto in appositi bar e su internet, sotto forma di foglie da consumare come thè. 
L’effetto principale è quello di fornire una sensazione 
di estremo rilassamento e sensazioni di pace e serenità. 
Molti utenti web, hanno segnalato l’efficacia delle foglie 
di quest’albero, nell’aiutarli a vincere la dipendenza da alcolismo, oppio, eroina, ossicodone, idrocodone e la morfina.”
 
Risultati immagini per kratom nativeMa non è finita qui, il Kratom
(nome thailandese tradizionale) è noto anche per sconfiggere il dolore cronico, a quanto pare infatti esso è uno degli antidolorifici naturali più efficaci che esistano, lavorando bene con le emicranie, i dolori articolari, quello vascolari e i dolori muscolari.
Tutto questo senza causare la dipendenza nota invece dei medicinali antidolorifici forti, normalmente prescritti dai medici.
 
 
 
 
“Con l’intento federale di posizionare il Kratom 
e i suoi componenti attivi nella Tabella I, la DEA sta ignorando volutamente la crescente letteratura scientifica sul potenziale 
uso medico benefico derivato da questa pianta.
 
Risultati immagini per kratomIl Kratom contiene anche “catechina” utile a controllare i livelli di zucchero nel sangue per i diabetici. Altri effetti di kratom sono le proprietà anti-virali e anti-batteriche che possono stimolare il sistema immunitario. La bevanda tradizionale derivata da quest’albero, è stata da secoli utilizzata dalle popolazioni native come un socializzante naturale, poiché sembra che essa stimoli le conversazioni e metta di buon umore.
Infine questa pianta è utile anche contro l’insonnia, poiché sembra favorire il sonno, liberando la mente dai pensieri ossessivi.
A quanto pare il Kratom è divenuto illegale anche in Italia, come attesta questo documento: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_3729_listaFile_itemName_0_file.pdf
Questa primavera invece era stata già illegalizzata in Inghilterra, dove  nel giro di una decina d’anni, tale pianta era divenuta sempre più popolare.
La solita, banale, scusa, sarà quella di “lo facciamo per tutelare la vostra salute“, e allora perché creano milioni di farmaci con un intero foglietto di effetti collaterali ? Perché spingere gli esseri umani a consumare prodotto artificiali, quando la Natura ci offre tutto gratuitamente? Se davvero tenessero così tanto alla nostra salute come vogliono farci credere, perché non favoriscono mai le auto elettriche? Perché ci fanno vivere in un mondo inquinato? Perché abbiamo ancora le centrali nucleari? Perché installano potenti ripetitori vicino alle nostre case, bombardandoci di dannose onde elettromagnetiche? Perché permettono che il nostro cibo venga trattato con sostanze chimiche che si accumulano poco a poco nel nostro organismo?
Perché continuano a vietare piante presenti in questo pianeta da migliaia d’anni prima dell’uomo? Non hanno forse più diritto di noi di esistere?! E noi non abbiamo forse il diritto di curarci con loro?
Insomma, sembra ci sia in atto un vero e proprio complotto contro la medicina naturale. Che sia a causa del fatto che questa pianta cura la dipendenza da eroina, l’alcolismo e la depressione, senza bisogno di ricorrere a farmaci costosi?
Fatto sta che questa “Guerra alla Natura” nata negli U.S.A sotto il nome di “proibizionismo” e diffusa poi alle sue varie colonie come l’Italia, va avanti ormai da 100 anni, il tutto con il chiaro scopo di bandire le cure gratuite di Madre Natura, considerate “sacre” dai nativi di tutto il mondo, ma odiate a quanto pare dalle industrie chimiche/farmaceutiche.
Non vi resta che lasciarvi con questo documentario illuminante:

Fonte inglesewww.forbes.com
tratto da: http://sapereeundovere.com/hanno-illegalizzato-il-kratom-la-pianta-che-cura-la-tossicodipendenza/
Disclaimer: Questo articolo non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o trattamento.
Le informazioni diffuse dal sito non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni e alle indicazioni dei professionisti della salute che hanno in cura il lettore, l’articolo è solo a scopo informativo.

mercoledì 26 aprile 2017

La marijuana uccide le cellule tumorali, lo ammette US National Cancer Institute




.

.
SEGUITECI SULLA PAGINA FACEBOOK Curiosity
.
.


La marijuana uccide le cellule tumorali, lo ammette US National Cancer Institute


Gli Stati  Uniti possono essere a un passo  verso la legalizzazione e l’uso ricreativo di marijuana, soprattutto ora che il National Cancer Institute (NCI) ha aggiornato il suo sito nella sezione FAQ (domande e risposte) per includere gli studi comprovanti che la cannabis possa essere riconosciuta come un rimedio naturale per il cancro.

La marijuana uccide le cellule tumorali?

Come riporta Infowars, NCI ha aggiornato la sua pagina per includere vari studi che rivelano come la cannabis “può inibire la crescita del tumore, e come la Marijuana uccide le cellule tumorali,provocando esattamente la morte delle cellule, bloccando la crescita delle cellule, e bloccando lo sviluppo dei vasi sanguigni necessari per i tumori per crescere”, e nel frattempo proteggendo cellule normali e sane.
l’NSC ha dichiarato:
“Uno studio di laboratorio di cannabidiolo (CBD) di recettori estrogeni positivi hanno dimostrato che le cellule del cancro al seno che sono negativi dei recettori degli estrogeni causano la morte delle cellule tumorali mentre ha scarso effetto sulle cellule normali del seno. Gli studi in modelli murini di cancro al seno metastatico hanno dimostrato che i cannabinoidi possono diminuire la crescita, il numero, e la diffusione dei tumori. ”

L’elenco completo fornito dal National Cancer Institute continua:
I cannabinoidi possono inibire la crescita del tumore, provocando la morte delle cellule, bloccando la crescita delle cellule, e bloccando lo sviluppo dei vasi sanguigni necessari per i tumori per crescere. Studi di laboratorio e su animali hanno dimostrato che la marijuana uccide le cellule tumorali, proteggendo le cellule normali.
I cannabinoidi possono proteggere contro l’infiammazione del colon e possono avere un potenziale nel ridurre il rischio di cancro al colon, ed eventualmente nel suo trattamento.
Uno studio di laboratorio di delta -9-THC in carcinoma epatocellulare (tumore del fegato), mostrò che le cellule tumorali sono state danneggiate o uccise . Lo stesso studio di delta-9-THC in modelli di cancro al fegato ha dimostrato di avere effetti anti-tumorali. Delta-9-THC ha dimostrato di provocare questi effetti agendo su molecole piccole che possono anche essere trovate a quelle più gravi di cancro ai polmoni e alle cellule del cancro al seno.
Uno studio di laboratorio di cannabidiolo (CBD) di recettori estrogeni positivi e le cellule del cancro al seno negativo dei recettori degli estrogeni ha dimostrato che ha causato la marijuana uccide le cellule tumorali mentre ha scarso effetto sulle cellule normali del seno. Studi del carcinoma mammario metastatico hanno dimostrato che i cannabinoidi possono diminuire la crescita, il numero, e la diffusione dei tumori.
Uno studio di laboratorio di cannabidiolo in cellule di glioma umano ha dimostrato che quando viene somministrato insieme con la chemioterapia, CBD può rendere la chemioterapia più efficace e aumentare la morte delle cellule tumorali senza danneggiare le cellule normali. Gli studi hanno mostrato che CBD insieme con delta-9-THC può rendere la chemioterapia più efficace.
Questi studi sono considerati dal NCI come preclinici. Erano tutti fatti usando animali. Secondo loro, nessuno studio clinico di consumo di cannabis per il trattamento del cancro negli esseri umani è stato mai pubblicato.
Delta-9-THC e altri cannabinoidi stimolano l’appetito e possono aumentare l’assunzione di cibo.
I Recettori dei cannabinoidi sono stati studiati nel cervello, nel midollo spinale, e nelle terminazioni nervose in tutto il corpo per capire il loro ruolo nella riduzione del dolore.
I cannabinoidi sono stati studiati per gli effetti anti-infiammatori che possono svolgere un ruolo nella riduzione del dolore.
Ma non è tutto, nel mese di aprile, il NIDA ha dichiarato:
“La prova da uno studio sugli animali suggerisce che gli estratti della pianta di marijuana possono ridurre una delle più gravi forme di tumori cerebrali. La ricerca nei topi ha dimostrato che questi estratti, se usati con le radiazioni, aumentato gli effetti cancro-uccisione della radiazione stessa. “
Come possono le agenzie governative concludere quanto sopra e la maggiorparte dei paesi al mondo ancora classificano la marijuana come una “droga senza scopi medicinali”? Forse questo video vi illuminerà sui veri motivi.


Nonostante i numerosi benefici dimostrati della marijuana, la maggiorparte dei Governi di tutto il mondo , inclusa l’Italia la mantengono illegale mentre dall’altro lato si approvano la prescrizione di farmaci costosi con più effetti collaterali e con molto meno ricerca.





martedì 25 aprile 2017

I pulcini maschi (inutili al mercato) sono gettati vivi nei tritacarne! Non lo sapevate? È proprio così! Ecco la petizione per dire NO a questa schifosa barbarie !!



.

.
SEGUITECI SULLA PAGINA FACEBOOK Curiosity
.
.

Vi riproponiamo questo nostro articolo dell'anno scorso. I tempi per la petizione sono scaduti, ma è comunque bene far conoscere a tutti questa orribile barbarie che continua ad essere perpetrata. 

I pulcini maschi (inutili al mercato) sono gettati vivi nei tritacarne! Non lo sapevate? È proprio così! Ecco la petizione per dire NO  a questa schifosa barbarie !!


Sul nastro prima di essere gettati vivi nel tritacarne, ecco la fine dei pulcini “inutili” [VIDEO]

I pulcini maschi (inutili al mercato) sono gettati vivi in un tritacarne, o soffocati in buste di plastica, o schiacciati



Negli allevamenti che producono galline ovaiole, i pulcini maschi (inutili al mercato in quanto non in grado di produrre uova, né adatti alla produzione di carne di pollo) sono gettati vivi in un tritacarne, o soffocati in buste di plastica, o schiacciati in apposite macchine per diventare mangime, mentre a quelli femmina viene tagliato il becco per impedire loro di beccare a morte le compagne, spiega il coordinamento LAM. Questa procedura, che comporta il taglio di tessuti teneri simili alla carne che gli umani hanno sotto le unghie, è così dolorosa che molti pulcini muoiono per lo shock. Inoltre, questa operazione lascia spesso scoperti i terminali nervosi presenti nel becco, determinando così un dolore continuo per tutta la vita dell’animale.
STOP PULCINI NEL TRITACARNE! Firma e fai firmare (un milione di firme entro novembre!): https://www.change.org/p/salviamo-pulcini-e-galline-dal-tritacarne-da-vivi-riconosciamoli-come-da-compagnia-firma-ora/u/16274072




Le mele del Trentino? Sono così piene di pesticidi da aver contaminato il DNA dei neonati !!



.

.
SEGUITECI SULLA PAGINA FACEBOOK Curiosity
.
.

Le mele del Trentino? Sono così piene di pesticidi da aver contaminato il DNA dei neonati !!

Il dibattito sui pesticidi c’è ed è pure molto acceso. Nell’affollatissima sala dell’Istituto comprensivo di Cles, si è svolto il convegno «Ambiente è salute: esposizione cronica a pesticidi e Dna umano», presentazione della prima ricerca scientifica su alcuni residenti della Val di Non ed organizzata dal Comitato per il diritto alla salute.
Che il tema scottante fosse particolarmente sentito è stato testimoniato dal fatto che l’organizzazione ha dovuto impedire l’accesso alla sala a molte persone interessate all’iniziativa e giunte quando l’auditorium era ormai al completo. Tuttavia, questo interesse si è fatto sentire in maniera più brusca, quando alcuni interventi a fine dibattito hanno portato un altro punto di vista sull’agricoltura tradizionale.
Ma andiamo per gradi. Sergio De Romedis del Comitato per il diritto alla Salute Val di Non ha introdotto la serata: «Oggi presenteremo uno studio scientifico effettuato sugli abitanti della Val di Non relativo ai danni al Dna dovuti all’esposizione cronica ai pesticidi. Ciò non significa che siamo contro l’agricoltura, ma, al contrario, pensiamo che essa sia fondamentale. Tuttavia, attraverso l’uso di determinate sostanze chimiche di sintesi, crediamo che essa crei una conflittualità, poiché sono state trovate tracce di pesticidi nel corpo di chi non è esposto professionalmente».
La parola è dunque passata agli esperti. Il dottor Marco Tomasetti dell’università politecnica delle Marche ha spiegato l’azione dei pesticidi sul Dna umano: anzitutto essi creano una rottura del genoma, poi inibiscono la naturale funzione ricostruttiva e, proprio per questo, obbligano la cellula a riprodursi in maniera errata. Questo non significa certo malattia istantanea, ma è comunque una premessa a tumori o malattie neurodegenerative.
Il secondo intervento è stato quello della dottoressa Renata Alleva del Irccs Rizzoli di Bologna, la quale ha presentato lo studio sulla popolazione nonesa: «Abbiamo effettuato uno studio su un gruppo di persone che per motivi residenziali è quotidianamente a contatto con i pesticidi. Si è misurata la qualità dell’aria, la presenza di pesticidi all’interno delle case e si sono poi eseguiti prelievi sulle persone in periodi diversi, ad alta e bassa esposizione».
Lo studio afferma che nei periodi di alta esposizione il Dna ci mette molto tempo a riparare i danni subiti dai pesticidi e anzi è inibito dal farlo. «Il danno al Dna si accumula e una donna in gravidanza può trasferire al feto le sostanze – ha proseguito la Alleva – Ciò può avvenire anche durante l’allattamento, visto che i residui dei pesticidi si accumulano nei grassi».
Lo studio sarà pubblicato su una rivista scientifica internazionale, laMolecular Nutrition & Food Research.
Nel dibattito è intervenuto oggi, con una nota dettagliata, anche l’assessore Michele Dallapiccola, che rivendica quanto fatto dalla Provincia su questo fronte e invita a evitare gli allarmismi.
IL DIBATTITO: «I CONTADINI NON SONO ASSASSINI»
Dopo l’intervento del pediatra dottor Pinelli, il quale ha parlato delle conseguenze dei pesticidi sullo sviluppo dei bambini, è seguito un dibattito acceso. In cui però nessuno ha confutato lo studio scientifico (non c’erano esperti di microbiologia o medicina titolati a farlo), ma si è trasferito il dibattito su temi generali.
Così ad esempio Alessandro Dalpiaz, direttore dell’Apot: «La serata mi ha disorientato. Noi agricoltori siamo accusati di essere gli artefici delle problematiche esposte in questo studio. Non crediamo sia così. Noi agiamo nel rispetto delle norme e non sta a noi fare pressione sul legislatore affinché elimini determinati pesticidi. Al contrario di quanto sostenuto stasera, la qualità e l’aspettativa di vita non sono peggiorate».
A queste parole sono partite grida di protesta contro Dalpiaz, il quale ha proseguito dicendo che «Noi non siamo colpevoli, ma interpreti della nostra vita professionale. Possiamo sicuramente migliorare, ma dobbiamo trovare punti di incontro e dialogare di più». Dalpiaz ha ripreso il proprio posto in sala accompagnato da forti proteste.
In questo clima rovente, dal mondo ortofrutticolo è arrivata un’altra voce, quella di Gabriele Calliari, presidente Coldiretti Trentino: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Siamo tutti venuti qui in auto e chissà quanti aerei sono passati sopra le nostre teste durante la serata. Io non mi sento un killer di bambini. Devo forse pensare che la gente muore di cancro per colpa della mia attività? L’agricoltura oggi è a un bivio: o è legittimata e può dunque andare avanti, oppure deve terminare. Dobbiamo smettere di produrre e acquistare prodotti esteri distribuiti dalle lobby multinazionali e ogm? Diamoci una mano, altrimenti non se ne esce».
Anche in questo caso non sono mancati i brusii di sottofondo, ma certo non così forti come quelli rivolti a Dalpiaz. La serata si è quindi conclusa verso mezzanotte.
APOT E MELINDA: «ECCO PERCHÉ ABBIAMO PARTECIPATO»
Diversi rappresentanti dei Consorzi Melinda e «La Trentina», associati ad Apot – Associazione produttori ortofrutticoli trentini – ed una rappresentanza di frutticoltori di imprese private, e rappresentanze di enti locali del territorio, non hanno voluto mancare al Convegno, per ribadire il proprio impegno e volontà di accogliere le istanze della popolazione sul fronte del tema dell’utilizzo dei fitofarmaci. E lo hanno ribadito in un comunicato stampa.
Esso informa: «Abbiamo ritenuto utile una nostra presenza all’incontro per confermare la disponibilità dei frutticoltori verso un confronto più aperto e attento sui temi della salute e dell’ambiente – dichiara Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot -. Dobbiamo essere coscienti che solo attraverso una progettualità rinnovata, ma anche sufficientemente condivisa, sarà possibile migliorare la qualità del sistema produttivo e del sistema territoriale, offrendo maggiori e più solide garanzie sociali ed economiche al Trentino, dando pieno significato al concetto di sostenibilità che ingloba le istanze economiche, sociali ed ambientali dei lavoratori e dei cittadini».
Continua il comunicato stampa: «Sulla medesima posizione il presidente di Melinda Michele Odorizzi, che ricorda come “L’interesse del Consorzio passi anche attraverso le sensibilità dei cittadini, che vanno ascoltate ed applicate nelle politiche ambientali e commerciali ma anche nel lavoro quotidiano dei singoli frutticoltori”».
Secondo il comunicato dei frutticoltori «Il confronto continuo e costruttivo, quindi, è quanto Apot e i Consorzi associati auspicano, da cui trarre utili suggerimenti e indicazioni importanti per la formulazione di programmi di attività e progetti in grado di favorire il raggiungimento di obiettivi di qualità ambientale, sociale ed economica alla base del concetto di “sostenibilità”, verso cui i frutticoltori, le loro rappresentanze e la società civile sono comunemente orientati».

fonte: http://www.ladige.it/popular/salute/2016/03/20/pesticidi-studio-residenti-val-non-agiscono-dna-passano-mamma-feto



lunedì 24 aprile 2017

Produrre energia pulita ed a basso costo dalle condutture idriche cittadine? Si può! Ma è una di quelle tecnologie che alle Lobby non piace...!




.

.
SEGUITECI SULLA PAGINA FACEBOOK Curiosity
.
.


Produrre energia pulita ed a basso costo dalle condutture idriche cittadine? Si può! Ma è una di quelle tecnologie che alle Lobby non piace...!


Energia gratuita: ormai è realtà, ma in Italia nessuno ne parla. Ecco come produrla!



Le condutture comunali delle grandi città trasportano enormi quantità di acqua. Perché allora non sfruttare questo flusso per produrre energia gratuita?

Le condutture comunali delle grandi città trasportano ogni giorno enormi quantità di acqua. Perché allora non sfruttare il costante flusso che attraversa queste infrastrutture urbane per produrre energia pulita?
L’idea, di certo non nuova, è stata messa in pratica nella città di Portland, nell’Oregon, dalla Lucid Energy. La società ha realizzato delle turbine di mini idroelettrico perfettamente integrabili alle condutture idriche cittadine. Per poter produrre energia pulita LucidPipe Power System, questo il nome del sistema, rimpiazza alcuni tratti esistenti della tubatura tradizionale alimentata a gravità.
Quando l’acqua vi scorre attraverso fa ruotare la turbina ad asse verticale inserita centralmente, che a sua volta è collegata ad un generatore elettrico all’esterno del condotto. Gli ingegneri che hanno ideato il progetto spiegano come le mini turbine idroelettriche riescano a svolgere il loro lavoro senza diminuire in maniera significativa la portata dell’acqua, e senza quindi interferire con l’efficienza della pipeline.
Il sistema installato a Portland, diverse turbine in serie per una potenza complessiva di 200 kW, è stato finanziato privatamente dalla Harbourton Alternative Energy, e la sua installazione è stata completata proprio in questi mesi.
Attualmente il progetto sta testando l’affidabilità e l’efficienza di questo speciale impianto di mini idroelettrico, verificando anche che i sensori e il sistema di controllo intelligente funzionino correttamente.

Il passo successivo sarà quindi quello di iniziare la produzione di energia pulita a piena capacità entro marzo. Una volta a regime la LucidPipe dovrebbe produrre una media di 1.100 MWh l’anno, una quantità sufficiente per alimentare circa 150 abitazioni.

Non si tratta di una prima assoluta, dal momento che la società lo aveva già testato nel 2012 a Riverside, in California dove ancora oggi l’impianto pilota rifornisce la rete comunale con 20 MWh, ma se il progetto dovesse mantenere le promesse iniziali, Lucid Energy ha già in mente di esportare la best practies in tutti gli USA.

fonti: varie dal Web